Una volta la rividi per caso, da lontano. Alzai lo sguardo e impiegai qualche secondo a riconoscerla.

Lei era lì, grande, immensa e alta, più di come me la ricordassi.

Avevo sempre vissuto in quella grande città. Mi ero sempre chiesto come doveva essere vederla da lontano, come doveva sembrare un assemblaggio così grande di case, palazzi, musei, uffici, scuole, ospedali a chi, invece, era abituato alla limitatezza delle poche abitazioni del proprio paesino. E ora lo sapevo. La città dava una sensazione di benessere da quella distanza, ma forse era per la lontananza; dava un senso di liberazione proprio perché non ci si stava dentro e... sì, dava senso di speranza, direi. Anche se so bene che vivendoci uno non fatica meno e piange di più.

Un giorno tornerò lì, penso. Non c'è nessun altro posto al mondo che possa essere la mia ultima meta...

Forse è una stupidaggine, perdonatemi. Voi siete qui per altri racconti, non questi. Volete vedere il mio bagaglio?